In questo sito trovate molte (non tutte) delle mie opere recenti, a partire più o meno dal 2020 fino al giorno in cui state leggendo queste righe di presentazione; per le opere degli anni precedenti, ovvero fino al 2020 circa, potete entrare nel sito www.rodolfosavoia.com che ho dovuto abbandonare per motivi tecnico-amministrativi. Chi di voi avesse già frequentato il vecchio sito sa che negli ultimi tempi mi sono avventurato nel campo dell'astrattismo partendo da un "falso astratto" (ovvero la rappresentazione di immagini reali non immediatamente riconoscibili perché avulse dal contesto) per arrivare ad un astrattismo informale ancora in fase evolutiva; pur tuttavia non ho abbandonato  il figurativismo, con quello stile così "oggettivo" che mi caratterizza e che spesso viene confuso con l'iperrealismo, anzi la maggior parte della mia produzione è ancora figurativa. Le due strade, figurativo e astratto, corrono ora parallelamente, e a dire il vero non c'è contraddizione perché le considero due facce della stessa medaglia.  Oltre al dualismo figurativo/astratto porto avanti un dualismo nelle tecniche adottate: accanto all'uso tradizionale dei pastelli su carta ho sviluppato una personale tecnica mista su pannello rigido.

Il pastello su carta è diventato per me il mezzo espressivo d'eccellenza già dai primi anni del nuovo secolo, non trovando più soddisfazione nell'uso dei pennelli con i colori ad olio che caratterizzavano la mia produzione "novecentesca". Negli ultimi anni però ho recuperato l'uso dei colori ad olio, ma solo come fase intermedia nella "tecnica mista" di cui sopra (che descriverò tra poco). Ho provato anche l'acquerello, ma non mi è congeniale. Tra i vari tipi di pastello offerti sul mercato (gessetti, crete, pastelli a olio...) avevo scelto i pastelli a cera, nello specifico i Carandache Neocolor I; ma per fortuna poi ho trovato anche i Carandache Neocolor II, che sono acquarellabili ma che io utilizzo a secco. Il pregio degli acquarellabili rispetto ai pastelli a cera è che sono più morbidi e plastici e sono disponibili in una gamma di tonalità molto più ampia, il che mi facilita molto nell'esecuzione dei lavori su carta. Utilizzo ancora i pastelli a cera nella fase iniziale dei disegni, preoccupandomi di coprire uniformemente la superficie colorata: a tal fine utilizzo delle matite di carta assorbente (che io chiamo "sfumini") per stendere con la dovuta pressione la cera sulla carta. Questa operazione di stesura della cera colorata è necessaria soprattutto per i colori più scuri, al fine di ottenere alla fine uno scuro molto uniforme e profondo e accentuare il contrasto con i colori chiari e luminosi; per i colori chiari posso invece usare il pastello bianco al posto dello sfumino. Una volta completato in questa maniera il disegno preliminare a cera, intervengo con i pastelli acquarellabili per definire i dettagli e le tinte definitive, ottenendo così un'opera finale che sembra una pittura anziché un disegno, perché mancano sostanzialmente le tratteggiature tipiche dei disegni. Devo precisare che per arrivare a questi risultati occorre continuamente fare la punta ai pastelli, non solo per definire con la massima precisione i dettagli, ma perché anche nel colorare ampie superfici la stesura del colore è molto più omogenea quando il pastello è appuntito. Ne consegue che è molto più il colore eliminato dal temperino di quello rimasto sulla carta. Quanto alla carta, la superficie deve essere assolutamente liscia, per annullare ogni possibile effetto della trama cartacea sulla resa finale (invece è proprio questo effetto ad essere sfruttato nella tradizione del disegno coi pastelli). Ormai da molti anni mi affido ad un cartoncino liscio e piuttosto consistente (grammatura 400), perché una certa rigidità del supporto mi dà maggiori garanzie durante la lavorazione).

Negli ultimi anni , come dicevo, ho messo a punto una tecnica mista molto personale che combina li pastello a cera con la pittura ad olio, utilizzando come supporto dei pannelli "a media densità" (MDF, Medium Density Frame) che trovo in falegnameria, tagliati su misura e disponibili in vari spessori (io ho scelto inizialmente gli 8 mm, poi mi sono orientato sui 6mm di spessore per avere un manufatto più leggero se la dimensione è grande). Su questi pannelli posso disegnare e dipingere senza trattamenti preliminari e posso produrre opere di maggiori dimensioni. Nella tecnica dei pastelli su carta il foglio ha dimensioni variabili dai 40x50 cm ai 50x70 cm, ma su di esso la dimensione del disegno varia dai  20x30 cm ai 30x45 cm, dovendo lasciargli intorno uno spazio vuoto per il passe-par-tout, che nella cornice tiene distaccato il disegno dal vetro. Nelle opere in tecnica mista su MDF non ci sono limiti alle dimensioni del pannello, se non quelli della operatività e del peso (comunque la cornice è senza vetro). La dimensione dei pannelli MDF da me utilizzati può arrivare anche fino ai 65 cm circa per lato e non scende mai sotto i 25 - 30 cm nelle opere più piccole.

La prima fase della tecnica mista consiste nel disegnare sul pannello con i pastelli a cera, con la necessaria precisione per le linee del disegno ma senza troppa preoccupazione per le tinte e per la copertura della superficie, copertura che può essere approssimativa perché nella seconda fase intervengo con i colori ad olio dipingendo con i pennelli sul disegno base. L'intento è di stendere uniformemente i pigmenti sulla superficie. Il colore a olio ingloba la cera colorata, grazie alla loro compatibilità chimico-fisica; io mi preoccupo che lo strato di colore sia molto sottile e senza increspature, perché voglio che l'opera finale si presenti con una superficie liscia. La terza fase, quando i colori a olio si sono seccati, consiste nella rifinitura superficiale con i pastelli a cera, fino a che non sono sodisfatto del risultato cromatico. Per fissare i pigmenti di cera sulla superficie bisogna spruzzare prima una vernice spray (in almeno due riprese) e solo in un secondo tempo verniciare a pennello (in tre o più riprese) fino a che la superficie appare perfetta. Potrei dire che la verniciatura è così importante per la resa finale da poterla definire come la quarta fase del procedimento.

Le due tecniche da me utilizzate (pastelli su carta e tecnica mista su MDF) mi permettono entrambe di raggiungere buoni risultati in tutti i soggetti da me affrontati (paesaggi, nature morte, fiori, ritratti, nudi e astratti). Al momento non ho ancora affrontato l'astratto su carta, nè prevedo di farlo,  anche perché le piccole dimensioni del formato cartaceo non valorizzano appieno, probabilmente, le potenzialità estetiche dell'arte astratta. Quanto alla tecnica mista, non ci sono preclusioni sui temi; con l'esperienza riesco a superare la difficoltà di avere poche tonalità di colore coi pastelli a cera.

Per concludere, in questo sito potete trovare le immagini delle mie opere più recenti, quelle cioè realizzate dal 2021 in poi, mentre chi volesse visionare le opere precedenti può accedere al mio vecchio sito www.rodolfosavoia.com, che è ancora accessibile a tutti.

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